sabato 28 agosto 2010

A VOLTE RITORNANO


Cari amici e colleghi del Fantakunno,

rompo il silenzio di questo nostro amato blog (da me ripetutamente violentato graficamente) per due motivi fondamentali.
Innanzitutto perché il primo capretto interista dopo tanti mesi mi ha ridestato nell'anima quelle sensazioni contraddittorie (diciamo così) che solitamente accompagnavano la "vecchia" Inter e che voglio condividere con voi. C'è un'indelebile punta di masochismo in ogni interista, e non posso che ringraziare Ciccio-Benitez per il sottile godimento che mi ha regalato ieri sera quando, tolto Sneijder e messo Coutinho, mi ha fatto rimpiangere non dico Mourinho ma addirittura Mancini (per non parlare di Stankovic esterno ed altre amenità - come il "giochiamo più alti" - di cui non vi voglio gravare in questa sede). Dopo il secondo gol ho abbandonato la bettola kossovara dove stavo guardando la partita, senza attendere la fine, naturalmente bestemmiando in svariati idiomi nonostante le consolazioni degli avventori. Mi sono perso il rigore di Milito e mi sono sentito come non mi sentivo da tempo, ovvero "un pirla". Dopo la stagione perfetta, la coppa con le orecchie e il triplete, pensavo di essere ormai immune, anestetizzato a vita. Invece è bastata una partita per farmi ritornare agli stati d'animo dei tempi della foto lassù in cima. Oggi mi sono ridestato con una gran voglia di calcio ed attendo con ansia le 18 per vedere Udinese-Genoa (pensate come sto messo)...
E qui arriviamo al secondo motivo di questa mia uscita: oggi, amici, ricomincia il campionato. Certo il mercato è ancora aperto fino a fine mese, ma penso che la prima giornata costituisca comunque un segnale importante per tutti noi adepti dello Sticchio di Maria. So che siamo sparsi per il mondo, immagino che abbiamo tutti i nostri cazzi vari ed eventuali. Tuttavia non posso pensare né credere che le difficoltà ci faranno desistere da ciò che sappiamo essere un dovere assoluto, un compito sacro, un imperativo categorico. Il mercato.
Non possiamo sfuggire al nostro destino.
Voglio lanciarmi senza motivo in una metafora priva di senso: prendete questa mia lettera aperta come una pietra lanciata nel torbido stagno del disfattismo e dell'apatia, aiutatemi a renderlo limpido a suon di pietrate, finché dalle sue acque non s'intraveda il fondo, dove le nostre pietre si saranno depositate andando a formare una data, quella in cui ci scanneremo per Ibra ed Eto'o, per Quagliarella e Palacio, per Toni e Adriano e naturalmente per Eduardo, Hernandez, Paletta e Coutinho...
Chiedo la vostra collaborazione nell'aprire un dibattito serio sui modi e i tempi migliori per procedere alle operazioni d'asta.

Vi abbraccio tutti
mi mancate


D.

martedì 10 agosto 2010