"90° minuto" diventa "89°"
Addio a Tonino Carino
Morto a 65 anni, dopo una lunga malattia, un telecronista che fu un 'mito' dello storico programma calcistico in tv che andava in onda alla fine delle partite di serie A quando si giocavano tutte in contemporanea. Era il corrispondente da Ascoli Piceno
di Amantino PansiniTonino Carino
I suoi servizi erano uno strepitoso teatrino, sospesi tra un inciampo dialettico e l'altro, tra una gaffe e un salvataggio in extremis da un congiuntivo pericoloso e un condizionale infido, ma erano anche straordinariamente "veri", fatti di semplicità, di carica umana unica, di quel provincialismo che lo faceva tanto italiano. Ecco perché diventarono memorabili. Nella storia del calcio in tv, insomma, lui ci stava alla grande e a pieno titolo.
Era stato uno dei protagonisti del grande teatrino, appunto, di 90° Minuto, la storica trasmissione della Rai condotta da Paolo Valenti che portava nelle case degli italiani i gol del campionato di calcio quando le partite si giocavano tutte insieme alla stessa ora, quando non esistevano anticipi, posticipi e, manco a dirlo, pay-tv e satelliti. "Tonino Carino da Ascoli" era il suo saluto inconfondibile in un programma che vedeva altre figure indimenticabili di giornalisti-personaggi, da Luigi Necco da Napoli a Cesare Castellotti da Torino, da Marcello Giannini da Firenze a Giorgio Bubba da Genova, per citarne solo alcuni.
Carino se n'è andato ieri sera nella sua casa di Ancona, a 65 anni. Era nato ad Offida, in provincia di Ascoli Piceno, il 31 luglio del 1944. Il suo nome era legato proprio all'amato Ascoli del presidente Costantino Rozzi, altra icona di un calcio che sembra lontano decenni ed invece era di ieri. Aveva iniziato a scrivere per Il Resto del Carlino nel 1969, per poi passare nel 1971 al Corriere Adriatico.
Dal 1976 l'approdo in Rai, dove lavorava per la sede regionale di Ancona, di cui fu anche caporedattore, dal 1991 al 2002. Di recente era andato in pensione, ma aveva continuato a essere ospite di trasmissioni sportive come Quelli che il calcio. Lascia la moglie e due figli, Riccardo e Daria. (09 marzo 2010)
2 commenti:
giù il cappello di fronte a tonino, altro simbolo del giornalismo sportivo che continua ancora a farci emozionare con le radiocronache delle partite
ciao tonino ci mancherai
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