venerdì 19 marzo 2010

Guardiola: "A Mola senza timori"


Nella consueta conferenza stampa del venerdì, prima di partire insieme alla squadra alla volta di Mola di Bari, il tecnico del Partizan ha analizzato la gara contro la capolista Zenit.

Mister, quella con lo Zenit è ormai una classica del Fantakunno. Dopo le tradizionali carrettate di frutti di mare e Peroni, si scenderà in campo. Quali aspettative da questa gara?
"Lo Ssenit è un equipo formidabile. Sarà un partido durissimo in un estadio molto difficile. Ma nelle ultime due gare di campionato abbiamo fatto due vittorie segnato cinque gol. La squadra è in un buon momento, e per fermare lo Ssenit dobbiamo continuare a giocare all'attacco. Certo in campionato con loro abbiamo sempre perso quest'anno, ma in coppa, l'ultima volta che siamo passati di qui, per i molesi è stata amara la cicoria..."
Si, ci ricordiamo la grande rimonta nei quarti di Coppa Noemi. L'attacco è però il reparto che ultimamente le sta dando i maggiori problemi, o almeno così sembra. I gol degli attaccanti latitano ultimamente, e poi c'è anche il "caso" Rocchi, che lei ha messo fuori rosa. Potrebbe chiarirci la situazione?
"Guardi, l'attacco sta facendo bene in realtà, ed anche quando i gol vengono dai centrocampisti, come Jovetic o Sculli, il contributo delle punte è fondamentale. L'ultima partita per esempio, contro le Banane, Eto'o e Crespo hanno fatto assist, e Bojinov avrebbe pure segnato, ma io l'ho tenuto in panchina. Su Rocchi invece non c'è nessun caso. Abbiamo visto tutti il gesto di Zarate in curva, ed insieme alla società abbiamo chiesto a Rocchi, che è molto amico dell'argentino oltre che suo compagno di squadra nel mondo reale, di dissociarsi pubblicamente da quel gesto. Il nostro tesserato - peraltro già con noi nella scorsa stagione - si è tuttavia rifiutato, ha chiesto del tempo per riflettere. Quindi ho scelto, insieme alla squadra, sia chiaro, di dare a Rocchi tutto il tempo che gli serve per ripudiare pubblicamente il fascismo curvaiolo."
Allora spazio a Chevanton, che finora si è visto poco. Già da domani?
"Ernesto è un giocatore imprevedibile, ma il motivo fondamentale del suo acquisto è il trascorso leccese. Lo stesso discorso vale per Bojinov. E' probabile che almeno uno dei due domani giochi, o anche entrambi, per fomentare in campo un clima favorevole alle mazzate."
Quindi giocherete aggressivi, all'attacco. A Mola per vincere?
"A Mola per giocarcela. Come ha detto il mio collega José Mourinho, non si può venire qui e difendere lo 0-0. Si può difendere lo 0-0, forse, ma solo attaccando. E noi attaccheremo con 6 punte di ruolo. I sicuri della maglia sono Eto'o, Jovetic, Sculli e Palladino. Gli altri li deciderò solo domani all'allenamento di rifinitura."
Lei paragona la trasferta a Mola di Bari con quella a Stanford Bridge?
"No, per carità. Venire a giocare a Mola è molto peggio. Minacce, pistole, benzina, polpi avariati... Non mi faccia scendere nei particolari. No, Mourinho parlava di Londra, ma in cuor suo sapeva che a Stanford vince sempre. Quindi è chiaro che si riferisse ad un altra Londra, e per la precisione allo stadio più temibile di tutta l'Inghilterra: il Craven Cottage, casa del Fuhlam. Ed in proposito vorrei congratularmi con il collega e mio predecessore alla guida del Partizan, Mr Roy Hodgson, per la sua grande rimonta in Europa League."

Nessun commento: