domenica 4 aprile 2010

DAI...VINCIAMO INSIEME!

La banda degli onesti:


http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/articoli/articolo31130.shtml

15 commenti:

Ufficio Stampa CACAO MERAVIGLIAO ha detto...

Infatti in quella memorabile inter-sampdoria l'arbitro insieme ai guardalinee ha organizzato un incredibile rimonta dell'inter negli ultimi 5 minuti, ed è riuscito a farlo senza rigori fuorigiochi od espulsioni... incredibile! Per anni abbiamo rubato scudetti che non siamo mai riusciti a vincere!!! Grottesco

Unknown ha detto...

Beh Michele sei caduto abbastanza in basso per citare come fonte una "velina" mediaset...la verità è che dovete rassegnarvi all'amara realtà: Moggi, Giraudo e Galliani hanno fatto il bello ed il cattivo tempo nel calcio italiano per più di un decennio. La Juve ha pagato, il Milan meno. Tutto qui, ma se dovete prendervela con qualcuno, prendetevela coi vostri dirigenti...

Michele ha detto...

l'unica cosa che mi chiedo è perchè queste intercettazioni siano uscite adesso e non con le altre......

Michele ha detto...

http://www.corriere.it/sport/10_aprile_04/calciopoli_inter_facchetti_bergamo_9639e470-3fe7-11df-8d90-00144f02aabe.shtml

magari questo ti convince di più...

cmq bergamo che si preoccupa dell'inter e che dice Vinciamo insieme....non credo che si debba guardare solo a inter-samp

Unknown ha detto...

Michele non facciamo i finti tonti, queste intercettazioni fanno parte della strategia difensiva dell'avvocato di Moggi, il quale le ha trovate nei fascicoli di intercettazioni da cui è partita l'inchiesta calciopoli. E li sono sempre state. E' evidente che, se i magistrati non hanno ritenuto di aprire un'inchiesta sull'Inter e sui suoi dirigenti, in quelle frasi non vi è alcuna parvenza di reato. A meno che non si voglia insinuare che l'Inter controlli la magistratura ordinaria.
Ad essere sotto processo non sono delle telefonate, ma un sistema, che comprendeva, nelle sue articolazioni anche la GEA ed altre situazioni (ad esempio le moviole "truccate").
Un conto è telefonare al designatore arbitrale (cosa che per inciso fanno tutti i dirigenti di tutte le squadre, dato che il designatore finge da tramite tra le società e la classe arbitrale), un'altro conto è stabilire le designazioni insieme al desinagtore. Personalmente sono d'accordo con Travaglio e coi magistrati, in quelle conversazioni non vi è traccia di reato, perché nulla vieta di dire vinciamo insieme se poi questo non succede.

Ufficio Stampa CACAO MERAVIGLIAO ha detto...

Ma poi voglio dire, il fatto non è che l'Inter è pulita e gli altri sono le merde: il fatto è semplicemente che l'Inter, dal "sistema di potere" che l'accusa suppone, non ha di fatto tratto alcun giovamento (= non ha vinto un cazzo), se non le rassicurazioni di un designatore. Può un designatore al telefono dire a un dirigente "vedrai che oggi perdiamo insieme"? No, non glielo dirà mai, nemmeno se sa che è vero.

Quando dici che non si deve guardare solo a Inter-Samp, Michi, dici bene, ma non siamo noi a dover guardare: sono anni che la magistratura ha a disposizione le intercettazioni, e, almeno finora, si direbbe che dal lavoro che ha fatto non siano emerse ipotesi di reato per Facchetti e per l'Inter. Per altre squadre non è andata allo stesso modo, e la storia la sappiamo: qualcuno ha pagato, il Milan no. Semplice.

PS: la storia dei passaporti di Recoba e adesso Vieri che rivuole lo scudetto di cartone. Per me facevano meglio a non assegnarlo proprio, ma visto che è andata così mi sembra che spiare un proprio dipendente - per carità, è reato e tutto il resto - non influisca direttamente sull'esito del campionato. Cosa che nemmeno Recoba ha per altro mai fatto.

Unknown ha detto...

No Dim, su una cosa non hai ragione. Spiare un dipendente non è reato. La giustiza sportiva rubrica il fatto come un comportamento non corretto da parte della società, ma non passibile di alcuna sanzione. Dunque non è un reato, bensì una scorrettezza. Molto semplice.
In ogni caso tutelarsi nei confronti di un dipendente che agisce in modo scorretto, è diritto/dovere di ogni imprenditore. Se un presidente x paga un giocatore y per essere un atleta, e il suddetto giocatore, nella sua vita privata, si comporta altrimenti, è questi a venire meno ai suoi doveri. E a mio parere è giusto che la società possa controllare il comportamento dei suoi dipendenti, se questo può influire negativamente sul loro lavoro.
Se guidi un autobus vieni sottoposto a dei test antidroga, non importa che tu ti faccia le canne o pippi la coca a casa tua o nel tuo tempo libero (il privato). Drogarti inficia le tue capacità di condurre un mezzo a motore e mette a repentaglio la vita dei passeggeri. Per questo motivo il tuo datore di lavoro ha il diritto/dovere di "violare" la tua privacy per tutelare gli utenti del servizio.
Se tu lavori al supermercato sei controllato da decine e decine di telecamere di sorveglianza (nota bene, si tratta di impianti privati, gestiti dalle agenzie di sicurezza private) e se rubi la spesa e vieni beccato il tuo capo ti licenzia.
Se sei un calciatore sei pagato (e molto) per allenarti, giocare e fare una vita sana. Se ti bevi 25 birre a sera, fai tardi ogni notte, ti droghi, o altro che possa incidere negativamente sulle tue condizioni psico-fisiche, vieni meno ai tuoi doveri contrattuali.
Non mi sembra che nessuno abbia alzato la voce per tutelare la privacy dei commessi di super mercato o dei conducenti di autobus, per cui non vedo per quale motivo si dovrebbe tutelare la privacy di una persona privilegiata come un calciatore.
Se così non fosse, allora bisognerebbe anche tutelare la vita privata di Silvio Berlusconi, la cui attività sessuale dovrebbe essere protetta dal diritto alla privacy. Ma siccome il presidente del consiglio è dipendente di tutti i cittadini, allora è giusto che i cittadini possano conoscere anche la sua vita privata, per potersi fare un'opinione sulla tempra morale di chi li governa. Se questo principio è valido per il capo del governo, non vedo perché non dovrebbe esserlo per il centroavanti dell'Inter.

Michele ha detto...

di vieri ritengo che sia un minchione e non vedo perchè debbano ritirare lo scudetto all'inter perchè lo hanno intercettato. Queste sono cose che riguardano la società e, secondo me, la giustizia ordinaria.
Per quanto riguarda il processo, so benissimo che si sta mettendo a giudizio un intero "sistema", ma non è vero che Gea e intercettazioni riguardanti gli arbitri facciano parte dell'inchiesta. Per la Gea l'ipotesi di reato è estorsione (o qualcosa del genere), mentre per il resto si parla di frode sportiva.
Inoltre, come già ricordato, nessuno intende assolvere moggi. Il fatto che queste ultime intercettazioni facciano parte della difesa di moggi per me non vuol dire nulla. Sono comunque cose che sono rimaste negli armadi perchè ritenute non reato, ma che comunque esistono.

C'è però qualcosa che mi sfugge....se tutti parlavano con gli arbitri, ma alla fine una di queste non vinceva questo vuol dire che allora sono colpevoli solo le altre? Ditemi quello che volete, ma non mi sembra comunque un esempio di lealtà sportiva. Dim lo so perfettamente che per te quello scudetto non è motivo di vanto, ma per qualcun altro si. Mi rifersico a Moratti che diceva che quello è lo scudetto più bello, poichè è quello degli onesti. Ecco se la banda degli onesti è questa......
Tutti ne erano invischiati, chi più chi meno, per questo nessuno venisse a fare la predica.
State facendo come io e marco stella come sono uscite le prime intercettazioni. Ci dicevamo che non erano penalmente rilevanti, che non avevano compromesso le partite. Poi ragionandoci ci rendevamo conto che la juve faceva parte del sistema. Adesso voi state scoprendo che anche l'inter faceva parte del sistema (anche se certamente in maniera inferiore, almeno per ciò che emerso). Probabilmente ve ne renderete conto anche voi col tempo.

Michele ha detto...

flavio...il paragone tra un calciatore e berlusconi mi sembra un pò esagerato.....ti dico solo che non è tollerabile pensare che un imprenditore possa spiare un suo dipendente. se ha dei dubbi lo licenzia, dato che un'intercettazione scaturirebbe da da un comportamento non adatto alla politica aziendale del dipendente.
quello di cui parli è tornare alle politiche di controllo dei regimi totalitari

Unknown ha detto...

Michele:
A) La GEA è sotto processo non solo per estorsione, ma anche perché accusata di aver esercitato un controllo sulle competizioni sportive, tramite pressioni nei confronti dei propri tutelati. Comportamento che ha generato una turbativa nelle competizioni sportive.

B) "C'è però qualcosa che mi sfugge....se tutti parlavano con gli arbitri, ma alla fine una di queste non vinceva questo vuol dire che allora sono colpevoli solo le altre?"
Si, sono colpevoli solo le altre, per un motivo molto semplice. Ad essere oggetto di reato non sono le telefonate che i dirigenti fanno ai vertici arbitrali, la telefonata in se è lecita.
Non è lecito, invece, che un dirigente ed il designatore decidano le desiganzioni a tavolino, favorendo, per certe partite, arbitri "amici", o considerati tali dal dirigente in questione.
Bisogna stare attenti a distinguere le due cose, perché la strategia difensiva dell'avvocato di Moggi mira proprio a questo, a confondere le acque, e a far passare l'idea che "tutti sono o colpevoli o innocenti"
Faccio un esempio per chiarire il discorso. Se al Chievo segnano per due giornate di fila due gol viziati da fuorigioco, Campedelli, o chi per lui, telefonerà al designatore chiedendo che, per la partita successiva, vengano scelti arbitri più esperti, o più in forma, per tutelare la sua squadra. Questo è lecito.
Se Campedelli, invece, chiama il designatore e gli indica l'arbitro x. Con il quale ha già avuto una conversazione telefonica, promettendogli un premio in denaro se assegnerà un rigore alla sua squadra. Queso è illecito.
La differenza può sembrare sottile, ma non lo è

C) L'Inter farà anche parte del sistema. D'altronde è una squadra di calcio che opera in questo calcio. Ma non ha mai fatto parte di quel sistema, di cui facevano parte Juve, Milan, Lazio e Roma (vedere il caso Baldini per conferma) che per più di un decennio ha deciso le sorti del campionato in maniera fraudolenta e disonesta. E questo è un fatto incontestabile. Come ho già avuto modo di dire, nessuno è vergine. Ma qui si paragona uno scippo ad una rapina a mano armata.

D) Il paragone è centrato invece, perché qui è un concetto che è in ballo, quello di privacy, non una serie di fatti. Qui non si tratta di "spiare" un dipendente, ma di verificare che il suo comportamento, dentro e fuori dall'azienda, sia consono al tipo di lavoro che deve svolgere. Voleresti su di un aereo pilotato da un'alcolizzato? Saliresti su un treno guidato da una persona con manie sucide? Il datore di lavoro non può licenziare le persone in base ai suoi dubbi, deve farlo in base a prove certe e documentate. Altrimenti il licenziamento diventa una questione di arbitrio: mi stai sul cazzo. Ho il dubbio che tu ti droghi. Licenziato. E in culo alla giusta causa.

Se Moratti ha fatto seguire Vieri è proprio perché aveva dei dubbi sul suo comportamento e voleva essere certo prima di prendere una decisione.
Non tiriamo fuori i totalitarismi, ché è troppo facile e non centrano nulla. Qui non si tratta di controllare le opinioni personali, la corrispondenza, le frequentazioni di una persona, qui si tratta di verificare se certi comportamenti sono professionali o meno. Che è diverso. Qui non si tratta di "spiare" per prevenire certi comportamenti, ma di appurare se certi comportamenti hanno luogo o meno. Appunto, verificare un dubbio, avere la certezza di un sospetto, per poter agire di conseguenza.
Se Felipe Melo gioca di merda perché è un alcolizzato, la dirigenza della Juve ha tutto il diritto di scoprirlo con i mezzi che ritiene necessari. Io la penso così. Altrimenti, ogni volta che un datore di lavoro ha un dubbio su un dipendente lo licenzia, senza prove, ne un cazzo. E questo è inaccettabile, perché il licenziamento, fino a prova contraria, deve essere motivato da una giusta causa.

Michele ha detto...

fla sulle intercettazioni non siamo d'accordo l'un con l'altro e sinceramente il fatto non mi preoccupa. Ognuno la pensa come vuole e non è di certo mia intenzione convincerti della mia posizione.

Però sul punto b vorrei dire solo una cosa. una cosa è se campedelli (per riutilizzare l'esempio che hai fatto) chiama il designatore per lamentarsi, un'altra è sel il disegnatore lo chiama per chiedere se l'arbitro che ha mandato va bene oppure no. Un'altra cosa ancora è se tale disegnatore gli dice "non ti preoccupare vinciamo insieme".

Michele ha detto...

tra parentesi....questo discorso non riguarda solo l'inter, ma anche il signor gli taglio la testa meani. Vorrei ricordare che mentre la jube era in b il milan grazie alla penalizzazione ridicola vinceva la champions.

Ufficio Stampa CACAO MERAVIGLIAO ha detto...

Michi, ripeto, un designatore che manda gli arbitri su 9/10 campi e che deve trattare con 18/20 squadre, non dirà mai a nessuno "oggi vi mando l'arbitro che mi ha detto Moggi e ve lo mettiamo nel culo". Non credi? E però era proprio così. Secondo me Bergamo ha detto quella cosa a Facchetti, poi ha messo giù e ha pensato: "poveri stronzi non vincerete mai un cazzo". Ed infatti finché c'era quel sistema in Italia non abbiamo vinto un cazzo. Ed anche se lo scudetto di cartone io non l'avrei preso, capisco che Moratti l'abbia voluto in cambio di anni di investimenti sistematicamente ostacolati dalla "cupola", che era sia frode sportiva che gea che tutto il resto, dagli arbitri chiusi in cesso ai calciatori "ostili" mandati al confino (come Miccoli spedito in portogallo a giocare con Di Maria) eccetera eccetera. E soprattutto di questa cupola il Milan era parte integrante e tuttavia ne è uscito non solo pulito ma addirittura campione d'Europa.

Ufficio Stampa CACAO MERAVIGLIAO ha detto...

Quindi non tutti sono colpevoli e tutti sono innocenti, ma alcuni sono colpevoli e altri innocenti, e dei colpevoli qualcuno ha pagaro e altri no.

Unknown ha detto...

Mi sembra che Dimitri abbia riassunto il tutto in maniera chiara, concisa, incontestabile.