Partizan, nuova crisi: Guardiola rimette l'incarico

A poche ore dalla sconfitta interna contro gli odiatissimi Prefabbricati, è giunta sul tavolo del presidente El Madany la lettera di dimissioni di Pep Guardiola. Il tecnico ha dichiarato ai giornalisti di essere afflitto e amareggiato per la sconfitta e soprattutto per il rendimento degli attaccanti. "Rimpiango Zalajeta", sembra siano state le sue ultime parole prima di lasciare lo Sport Zentrum THC-Franziskaner-FC a bordo di un autobus notturno.

La situazione in casa Partizan è bollente: la squadra è a sole 6 lunghezze dal penultimo posto ed il presidente è stato vittima durante la mattinata di frequenti e ripetuti attacchi di squaraus. Voci che si rincorrono con sempre maggior concretezza parlano di un accordo di massima raggiunto con José Mourinho, da tempo idolo del magnate dei falafel, ma sembra che per l'arrivo dello Specialone si debba attendere la prossima stagione, o per lo meno l'eliminazione dell'Inter dalla Champions. Ecco che allora la società in queste ore sta lavorando per trovare un traghettatore, anche se alcuni analisti non ritengono irrealistico un eventuale rifiuto delle dimissioni di Guardiola da parte della dirigenza biancorossa. Una sorta di fiducia a tempo, o più probabilmente a classifica, ovvero finché il Partizan dovesse rimanere fuori dalla zona retrocessione. Se invece il Partizan dovesse scivolare agli ultimissimi posti, la situazione diverrebbe una vera e propria emergenza, e come in ogni emergenza ci sarebbe con ogni probabilità il tempestivo intervento di Guido Bertolaso.

Sull'identità del possibile imminente traghettatore è invece nebbia fitta. Tra i molti e vari nomi che si sono fatti (ne citiamo solo alcuni: il venerabile Joda, Gigi Simoni, Michael Knight di Supercar, Hector Cuper, Kit di Supercar) spiccano due elementi delle forze dell'ordine: il commissario Rex e l'ispettore Derrick. Quest'ultimo sembrerebbe avvantaggiato dal fatto di essere in grado di camminare eretto, impugnare una pistola ed articolare fonemi, seppur di dubbia comprensibilità. Ma a favore di Rex giocano il fiuto, l'istinto e l'essere stato ammaestrato a non azzannare il pallone durante gli allenamenti.