Partizan - Zenit è scontro diretto per il quarto posto, nonché gara d'altri tempi - ma è anche e soprattutto stracittadina, anzi stracasalinga, anzi addirittura stracameriera.
Molti derby nel Fantakunno, e per tutti i gusti |
Infatti, come molti di voi sapranno, il Partizan - che navigava in acque finanziariamente agitatate dopo l'esplosione della bolla dei falafel (esplosione che ha coperto i muri con uno spesso strato di unto) - è stato costretto a rivedere i propri piani societari, abbandonando la sede berlinese e mettendo in vendita il centro sportivo-riabilitativo "PartizanLab" con sede ad Antigua. Per la gioia delle tifose ha quindi riaperto la vecchia sede storica del club, in camera con Pepé.
Il Partizan ha inoltre inoltrato richiesta ufficiale all'UEFA e alla Nassi per poter disputare da qui alla fine della stagione le gare interne in stanza comune. Non è ancora arrivata una risposta definitiva, ma si teme che l'impianto possa essere dichiarato non a norma, o peggio che a qualcuno serva per ficcare. Possibile anche il veto di Serena.
In attesa di un via libera ufficiale, la gara con lo Zenit si giocherà al campetto fuori Porta Pispini, quello dietro la chiesa. Il manto erboso è stato rifatto da poco, e la statua della madonna sta lì ad accogliere gli avventori in pieno spirito fantakunnesco. L'impianto è stato inaugurato in pompa magna con un amichevole di lusso - presenti anche due vecchie glorie del Lokomotiv, Toti e Giaki - che ha regalato agli astanti una pregevole doppietta del presidentissimo E.M., in gran spolvero.
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